Usa parole comprensibili dai tuoi pazienti: non parlare psicologhese

Ott 15, 2018 | Comunicazione

Oggi voglio spiegarti in che modo usare parole comprensibili dai tuoi clienti può aiutarti ad aumentare le revenue e diminuire il costo per lead, e come si può usare un member magnet per creare una community attiva.

Come? Non hai capito niente?

Molto probabilmente è così, e questo è proprio l’errore che fanno in tantissimi e di cui voglio parlarvi oggi.

Con tutti i corsi di formazione che fate e con alle spalle anni di studi universitari, ormai il linguaggio dei comuni mortali ve lo siete dimenticato.

Questo però è un problema e può influenzare anche la decisione delle persone di iniziare un percorso con voi oppure no.

Ti ricordi quando a scuola ripassavi storia e dicevi “hmm hmm….va beh questo lo so……..questo lo so….questo anche”

E poi all’interrogazione…scena muta.

Cosa c’entra con voi?

C’entra, c’entra…….cosa c’entra?

Ah, c’entra perché quando usate parole che l’altra persona non è abituata ad usare, il suo cervello deve fare del lavoro in più per tradurla nel suo linguaggio.

Il problema è che in una conversazione spesso questo processo non si fa perché nell’istante appena dopo il cervello sta registrando le parole successive, e la parola “strana” viene data per buona.

Cioè, il nostro cervello fa lo stesso processo che ho detto prima, dando per buone tutte le parole strane che hanno un che di familiare. Solo in pochi casi vi viene chiesto: “scusi che vuol dire?”

Poi che succede?

Esempio:

“L’amnesia infantile è un fenomeno psichico caratteristico del periodo di latenza, per cui i meccanismi di sublimazione, formazione reattiva e rimozione portano a non ricordare quanto avvenuto.
Potrebbe essere il suo caso, signor Rossi.”

…..eh?

Siamo seri?

Ma scusate chi cavolo ci capisce qualcosa in questa frase a parte gli psicologi?

Non sarà il caso di usare parole comprensibili dai tuoi clienti, che non sono psicologi, se vuoi che ci capiscano qualcosa?

Il signor Rossi in questo caso molto probabilmente ricorderà che “l’amnesia infantile è un fenomeno psichico caratteristico del periodo di latenza………….rimozione portano a non ricordare quanto avvenuto. Potrebbe essere il suo caso.”

Ma che è sto periodo de latenza? Boh.

Una comprensione sommaria che quando si tratta di rifletterci su non è forte, la metà delle cose non se le ricorda e quindi non fa presa.

Deve capirlo un quindicenne

Ora lo diciamo come si deve in modo da farlo capire al signor Rossi?
Ce provamo?

Allora, l’amnesia infantile è un fenomeno in cui diversi meccanismi mentali portano i bambini a non ricordare alcuni episodi.

Ok, forse si può fare di meglio ma penso sia già più comprensibile ai non addetti ai lavori rispetto a prima, no?

Ora, questo è un concetto semplice, ma nel secondo caso il concetto sarà più chiaro da capire per le persone normali. Se è più facile da capire ci riflettono più facilmente e accuratamente, e quindi il percorso diventa più efficace.

Infatti se in un’ora di incontro si presentano 10 di questi casi, cosa cavolo gli rimane in testa a sto poraccio che t’ascolta?

Questa non è una cosa che ti cambia la vita, ma è un po’ come mangiare la frutta. Mangiare la frutta fa bene ma non diventi sano e atletico solo mangiando frutta.

E’ una delle cose da fare.

Allo stesso modo, usare parole comprensibili dai tuoi clienti è una delle cose da fare che ti permettera di far passare meglio i tuoi messaggi, quindi le persone saranno più propense a fare quello che dici visto che “parli facile”, e non avranno mille dubbi tutte le volte.

So che hai studiato e tutto e sei intelligente, ma gli altri non hanno studiato quello che hai studiato tu, quindi usa parole comprensibili dai tuoi clienti.

Buon lavoro!

Chi scrive?

Ciao, sono Damiano: non molto convenzionale, mancino e determinato, per cui quando mi metto in testa qualcosa spostatevi tutti.
E mi sono messo in testa che si può fare marketing etico, anche se non si è dei chiacchieroni, anche se non si è portati, anche se si è degli orsi super introversi e con scarse capacità relazionali, esattamente come lo ero (sono) io.
Tutto si può imparare, ne ho le prove e sono tutte in questo blog!

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