Come scegliere il nome del tuo sito web

Set 25, 2018 | Tutorial SEO

Scegliere il nome del tuo sito web è una cosa che non ti consiglio di prendere sotto gamba, perché è uno di quei fattori che possono aiutarti ad acquisire la notorietà che cerchi.

Quali sono i criteri con cui dovresti scegliere il nome del tuo sito web?

Ce n’è uno fondamentale da rispettare, ed è: che problema risolvi ai tuoi clienti?

Sappiamo già che ci sono tanti psicologi in Italia, perciò una risposta come “faccio consulenza psicologica”…non è una risposta utile.

Perché se tutti vi date quella risposta, tutti offrirete gli stessi servizi, avrete lo stesso nome del sito che sarà qualcosa tipo “mionomepsicologo.it” e tutti vi lamenterete che non c’è lavoro per tutti.

Attenzione!

Non vuol dire che non va bene mionomepsicologo.it.

Dipende da qual è il tuo personal brand, e dal posizionamento che vuoi avere. E un’alternativa, un piano A, ma non può essere l’unica.

Ok. Piano B. Usiamo il cervello, tanto ce l’abbiamo tutti.

Quanto vasto è il mondo della psicologia?
E quanto diverse sono le tue esperienze rispetto a quelle dei tuoi colleghi psicologi?

Tanto. Ma proprio tanto tanto.

E allora perché invece che fare quello che fanno tutti non ti occupi solo della nicchia che ti compete?

“No…scusa Damiano ma guarda che io già lo faccio, mi occupo solo di DSA”

Ok, fantastico! Ma se in città siete in 50 a occuparvene?

Come ho scritto in questo articolo in cui spiego le basi delle strategie di marketing, ci si può focalizzare ulteriormente in sottonicchie.

Ad esempio, in questo caso potresti occuparti di una sottocategoria dei DSA, come la dislessia o (o, non e) la discalculia, e focalizzarti solo su quella.

In questo modo le persone ti percebirebbero, nel tempo, come esperto in quella specifica nicchia.

In linea generale, maggiore è il numero di psicologi in una determinata città, e più focalizzato dovrebbe essere il messaggio di ognuno.

Seguendo questa logica sarà di gran lunga inferiore il numero di psicologi che fanno la stessa cosa, il che significa che la vostra comunicazione sarà più focalizzata, ognuno parlerà a un determinato gruppo di persone che comprenderanno meglio i propri problemi e le proprie necessità, e quindi sapranno esattamente dove andare a seconda del problema che hanno.

E anche Google lo saprà

Infatti, se ad esempio il tuo sito si chiama discalculiapadova.it, stai dicendo agli utenti di cosa parli prima ancora che entrino sul tuo sito.

E in un sito così cosa ci metterai? Articoli sulla discalculia, e i tuoi contatti, tra cui l’indirizzo che sarà a Padova da qualche parte.

Di conseguenza, se un utente è di Padova e ha fatto login su Google (quindi diciamo che Google sa che lui è di Padova) e cerca info sulla discalculia, se hai fatto un buon lavoro con i contenuti del sito sono pronto a scommettere che trova te.

Attenzione 2.

Si può fare la stessa cosa anche se il tuo sito si chiama mionomepsicologo.it.

L’unica cosa a cui fare attenzione è che chi non ti conosce non sa immediatamente di cosa parli dal nome del sito (può compensare la descrizione sotto, che però non in tutti i casi è visibile). Se invece lavori bene sul tuo personal brand sarà più facile che le persone ti conoscano e quindi sappiano già di cosa parli, associando il tuo nome a quella cosa.

Facciamo altri esempi.

Se ti occupi prevalentemente di gestione dello stress post parto potresti chiamare il tuo sito www.stresspostparto.it, o stresspostpartopadova.it se sei di Padova e l’opzione precedente è occupata.
O ancora, se ritieni che sia più leggibile, potrebbe essere stresspostparto-padova.it.

Il trattino può essere usato, ma non ti consiglio di abusarne altrimenti diventa un casino quando devi dire il tuo sito a qualcuno, e chi lo deve scrivere non si ricorda dove vanno tutti i trattini e fa confusione.
E poi, prova a dire a voce stress-post-parto-padova.it, e prova invece a dire stresspostparto-padova.it.

Qual è più facile e immediato?

Lo stesso discorso vale per i numeri; se ad esempio offri un servizio di psicologia 24 ore su 24 a Padova per mamme, il nome del tuo sito potrebbe essere mammapsi24.it, o mamma-psi24.it.

Non ti consiglio invece di inserire numeri solo perché ti piacciono, né il numero di telefono o altre cose robe strane che ho visto fare.

Se non è strettamente inerente con il contenuto del tuo sito o il tuo servizio, non metterci nessun numero.

Ma io avevo in mente un nome diverso…

Ora supponiamo che fin qui hai letto tutto ad occhi chiusi e quindi hai deciso di occuparti di stress, problemi di coppia, mindfullness e DSA.

Quando devi scegliere il nome del tuo sito web, che ci metti?

Beh, direi ovviamente un doppiavvù doppiavvù doppiavvù, stress-problemidicoppia-mindfullness-dsa.it, no?

…no. Certo che no!

Attenzione! Quello che stai per leggere va contestualizzato in questi casi particolari, perché altrimenti sono il primo a dire di non fare sta roba.

Quello che potresti fare però è dargli uno di quei nomi originali come fanno alcuni, tipo “labottegadellopsicologo.it” o “unpodipsicotutto.it”, perché no.

A questo punto, la butto lì, sarebbe figo un “psicocazzate.it”. Olè!
Chissà se esiste…no, non esiste, ho appena controllato.

VIA LIBERA!!

Scherzi a parte, puoi chiamare il tuo sito come vuoi, anche psicocazzate se è a tema con la tua idea, e se non ti radiano dall’albo.

Il punto è che se ci infili tanta roba e vuoi farti trovare su Google, la strada sarà mooooolto lunga e molto difficile.

Perché già è lunga e difficile se ti occupi di un argomento specifico, usando spesso parole chiave simili (ma non uguali), figuriamoci se di argomenti ne affronti 4 o 5.

Se vuoi fare questo per tutta la vita e hai i soldi per mantenerti per una decina d’anni almeno, ok.
Ma se devi fare lo psicologo e usare il sito per aiutarti a campare, sarà meglio optare per una strategia più efficace, non credi?

Un conto è scrivere articoli su tanti temi diversi di psicologia, un conto è farlo su un tema specifico.

Ad esempio

Ti faccio un breve esempio, molto molto semplificato ma giusto per rendere l’idea.

Apri il sito labottegadellopsicologo, in cui parli di DSA, ansia, stress e problemi di coppia.
Supponiamo che tu abbia letto le mie guide e quindi ne sappia qualcosa di SEO.

Per coniugare i tuoi impegni in studio, il tuo tempo libero e il tempo che dedichi al sito, decidi di pubblicare 1 articolo da circa 2000 parole l’uno a settimana.
Significa che in quattro settimane hai pubblicato un articolo per ogni argomento, quindi in un anno di lavoro hai 13 articoli per ogni argomento.

In 3 anni sono 39.

E voglio far finta di non sapere che DSA e problemi di coppia includano diversi argomenti.

Ora prendiamo l’esempio in cui tu abbia chiamato il tuo sito discalculiapadova.it, e ogni settimana pubblichi un articolo di circa 2000 parole, ovviamente sulla discalculia.

Davvero, vuoi che al centocinquantaseiesimo articolo non succeda ancora nulla?

Boh, io non penso. Magari non sarai il primo sito della lista, ma insomma, se davvero dopo tutto quel lavoro non sei in prima pagina di Google con la gente che ti contatta tutti i giorni…non so…mi faccio prete.
Anche se sono agnostico.

Un altro esempio

Smetto per un momento di fare il cretino per mettere i puntini sulle i.

Tutto ciò che ho scritto fin’ora non è obbligatorio ma fortemente consigliato.
Un buon nome aiuta i motori di ricerca e gli utenti a capire immediatamente quello che fai, ma non è l’unica via.

Prendi me, per esempio.

Potresti pensare che io sia un cretino che predica bene e razzola male. E avresti anche ragione, nel senso che effettivamente un po’ cretino lo sono.

Quando ho iniziato a fare marketing lo facevo solo localmente nella città di Parma.
Ma nessuno cercava “marketing parma” quindi non ho puntato a farmi trovare su Google, e poi sapevo che sicuramente avrei aggiustato il tiro nel tempo, perché la mia avventura da libero professionista è iniziata un po’ bruscamente, ma te la racconterò un’altra volta.

Quindi ho deciso di usare semplicemente il mio nome.
Allora scrivevo articoli in cui parlavo ogni volta di un settore diverso, perciò, visto che lavoravo già con delle psicologhe, mi sono trovato a scrivere un articolo sugli psicologi (tra gli altri di altri settori).

Poi un altro…poi un altro.
Finchè ho pensato di focalizzarmi esclusivamente lì e quindi ho modificato tutto il sito, ma gli articoli c’erano già e il traffico mi entrava dai social, perché come ho detto non puntavo su Google.

E poi io, come te, lavoro con la mia persona, la gente si deve fidare di me, ci devo mettere la faccia, quindi mionome.it sapendo che lavoro molto di personal brand, non è stata una scelta tanto azzardata. Poi ok, nel tempo, una volta chiarito target e le cose che per me sono importanti (dopo circa 3 anni), sono passato a marketingeticoperpsicologi.it.

Questo per dire che se proprio proprio vuoi dare al tuo sito un nome che corrisponde a mionomepsicologo.it (magari perché tutte le possibili combinazioni a te utili sono prese), vai.

Come scegliere il nome del tuo sito web se ancora “non sai cosa fare”

Allora va bene tutto purché renda l’idea e si capisca, anche se in modo più generico quello che fai.

Vale anche mionomepsicologo.it, ad esempio. Assolutamente sì.

L’importante è che tu ci metta poi contenuti specifici, come ho detto sopra.

Se dal nome del tuo sito non si capisce esattamente cosa fai, all’inizio non sarà immediato per le persone, ma se lavori bene di SEO e nei social con il tuo personal brand, alla fine il tuo nome diventerà sinonimo di ciò che fai.

Nel tempo, se sei costante e lavori bene, i risultati arrivano.

Ma Google non è l’unica fonte. Puoi usare anche i social per portare traffico al tuo sito, come faccio io.

E’ anche vero che se i tuoi clienti vengono tutti dai social tramite un link, che questo link sia www.iltuonome.it o www.psicologodellostresspadovasolopermamme.it, poco gli cambia.

Intanto ti fai conoscere, e man mano che scrivi articoli, anche se ci vorrà tanto tempo, le persone e Google piano piano inizieranno a notarti.

E quando succederà e le persone ti troveranno anche sui motori di ricerca e chiederanno di te, nel momento in cui dovrai dire a qualcuno il nome del tuo sito è altamente probabile che non vorrai ripetere continuamente psicologodellostresspadovasolopermamme.it, che tra l’altro non se lo ricorderà mai nessuno.

Meglio pensarci prima, mentre che ti trovi a scegliere il nome del tuo sito web.

Chi scrive?

Ciao, sono Damiano: non molto convenzionale, mancino e determinato, per cui quando mi metto in testa qualcosa spostatevi tutti.
E mi sono messo in testa che si può fare marketing etico, anche se non si è dei chiacchieroni, anche se non si è portati, anche se si è degli orsi super introversi e con scarse capacità relazionali, esattamente come lo ero (sono) io.
Tutto si può imparare, ne ho le prove e sono tutte in questo blog!

codice deontologico vs marketing
Intervista con lo psicologo
Cerchi qualcosa in particolare? Potrei sorprenderti!

4 Commenti

  1. Grazia Nicosia

    Il concetto è molto chiaro, ma soprattutto impostato con simpaticissima ironia che non è poco!!!

    Rispondi
    • Damiano Ruggieri

      Grazie! Penso che l’ironia torni sempre utile, anche nel processo di apprendimento

      Rispondi
    • Damiano Ruggieri

      Ciao Marco, come ho scritto nell’articolo può essere un’utile indicazione per far capire subito cosa fai e dove sei a chi ti trova. Fino a qualche anno fa era anche un’indicazione importante per i motori di ricerca, ma oggi il nome del sito ha perso molta importanza per quanto riguarda il posizionamento. Sono molto più influenti i contenuti del sito. In sostanza, come ho scritto sopra, se vuoi puntare sul tuo personal brand usa il tuo nome, mentre se vuoi puntare a semplificare la vita a tutte quelle persone che ti cercano e non ti conoscono, allora psicologocitta.it è una valida alternativa.
      Tra le opzioni che hai scritto meglio quella senza trattini, se è libera (cosa sempre più difficile al giorno d’oggi). Per quanto riguarda i punti nei link non sono utilizzabili perché, ad esempio, psicologo.parma.it significa che sei sul sottodominio “psicologo” che si trova sotto al sito “parma.it”. Non credo sia ciò che vuoi.

      Rispondi

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