Psicologi e colleganza sul blog per farsi trovare su Google

Lug 16, 2019 | Tutorial SEO

Oggi torniamo a parlare di colleganza, e blog.

Parleremo infatti di link building, che ha una certa utilità per la SEO, ovvero per trovare il proprio sito ben posizionato sui motori di ricerca.

In pratica Google assegna un punteggio di autorevolezza e fiducia ad ogni sito, e più questo punteggio è alto, più sarà facile posizionarsi nei primi posti per una
certa parola chiave.

Certo è che prima di tutto valgono tutte le regole viste prima:

Il sito deve rispondere ad un problema specifico, quindi deve essere possibilmente incentrato su un argomento, come potrebbe essere i rapporti di coppia,
il metodo di studio, i bambini, ecc.

Stesse regole del focus nei social di cui parliamo ogni santo giorno o quasi.

Poi ci sono le “regole” della scrittura “persuasiva”. Cioè, se noi scriviamo articoli noiosi, tanto vale che non scriviamo perché nessuno li leggerà.
E se nessuno li leggerà, non stiamo aiutando nessuno, quindi cosa scriviamo a fare??

Stesso concetto ovviamente vale per i video.

Il blog e la SEO

Quindi, per quando riguarda il blog nello specifico, i contenuti devono essere interessanti e piacevoli da leggere, così avremo più possibilità che le persone leggano
tutto ciò che abbiamo scritto, e quindi possiamo pensare di portare un cambiamento, anche se piccolo, nella loro vita.

Oltre a questo, Google guarda anche i link che inseriamo nei nostri articoli, per rimandare ad altri nostri articoli.

Il che significa che chi legge un determinato
articolo ha la possibilità di approfondire argomenti che sono inerenti a ciò di cui stiamo parlando, infatti Google vede se, ad esempio, il testo “cos’è un metodo di studio” è messo all’interno di un testo in cui si parla delle difficoltà dei studenti, oppure se è messo a casaccio in una pagina con altri 742 link inutili.

Nel primo caso ti darà un po’ più di fiducia, nel secondo caso no.

Cosa c’entra la colleganza con tutto questo?

Ma ci sono anche i link esterni, cioè quelli che rimandano ad altri siti. E’ bene non farne un uso eccessivo perché è meglio evitare che il lettore esca dal nostro sito, ma è bene usarli, soprattutto per chi li riceve.

E perché io dovrei fare un favore agli altri?

Per lo stesso motivo per cui dovresti voler aiutare sinceramente le persone che ti seguono, pubblicando contenuti utili per loro.

Ti ricordi?

Come ho detto nel video sulla colleganza:

Tratta i tuoi colleghi come fossero tuoi clienti.

Se io sono un neo psicologo, e cresco in un ambiente dove c’è stima reciproca, e i colleghi che hanno il loro blog mi citano perché sto dimostrando di lavorare bene, quindi c’è effettivamente della colleganza reale, io
sarò contento e più motivato a fare lo stesso con gli altri.

Così diventa un giro dove tutti si linkano e si fa rete, un po’ come si fa con le storie di instagram.

E man mano che i contenuti sul blog aumentano, aumentano la fiducia e l’autorevolezza che google
ti attribuisce, che migliora la tua visibilità.

Il vantaggio di fare colleganza sul blog

Quando linki qualcuno, parte di questa fiducia viene trasferita al sito che riceve il link, perché Google dice “se questo sito, di cui mi fido, tagga quest’altro, deve essere una
buona risorsa, quindi gli attribuisco un po’ di fiducia in più“.

Ad esempio, parli di metodo di studio per bambini?

Se in un paragrafo il discorso vira sui ragazzi più grandi puoi linkare il sito (o un articolo del sito) di una collega che si occupa di metodo di studio per adolescenti o universitari.

Se viri sui genitori puoi linkare chi si occupa di genitorialità, o rapporti di coppia.

In questo modo create una rete in cui vi agevolate tutti a vicenda per avere più visibilità sui motori di ricerca.

Questa è colleganza.

Grazie alla colleganza potete avere più visibilità, e quando avete visibilità, allora potete pensare di cambiare le cose davvero, cambiando la percezione che le persone hanno degli psicologi.

Chi scrive?

Ciao, sono Damiano: non molto convenzionale, mancino e determinato, per cui quando mi metto in testa qualcosa spostatevi tutti.
E mi sono messo in testa che si può fare marketing etico, anche se non si è dei chiacchieroni, anche se non si è portati, anche se si è degli orsi super introversi e con scarse capacità relazionali, esattamente come lo ero (sono) io.
Tutto si può imparare, ne ho le prove e sono tutte in questo blog!

codice deontologico vs marketing
Intervista con lo psicologo
Cerchi qualcosa in particolare? Potrei sorprenderti!

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