Cerca di capire a chi scrivi

Gen 28, 2019 | Comunicazione

Dopo aver parlato un po’ di SEO per il blog nei precedenti video ora cerchiamo di capire a chi scrivi.

Eh sì, iniziamo a parlare di copywriting.

Cos’è sta parolaccia??

Il copywriting sarebbe l’arte di scrivere per vendere, ed è una cosa che tra l’altro va a braccetto con lo storytelling, l’arte di raccontare storie, e di cui avevo già parlato nei video precedenti.

Ma sapere come scrivere non si limita solamente alla scrittura perché quelle stesse parole possono poi essere usate anche a voce.

Quindi armati di carta e penna, o registratore, o almeno un paio di orecchie, che partiamo subitamente!

Per prima cosa devi capire a chi scrivi

Devi proprio identificare quella che in gergo si chiama la buyer persona, cioè disegnare nella tua mente un personaggio che sia il tuo cliente ideale.

Ora che ci penso questa è una cosa che faccio anche a improvvisazione teatrale, cioè quando dobbiamo interpretare un personaggio non basta farsene un’idea sommaria, ma per creare un personaggio efficace bisogna avere presente la sua storia, il suo nome, i suoi hobby, i suoi tic e i suoi problemi.

Tutto, insomma deve essere una persona vera.

La stessa cosa devi fare delineando la tua buyer persona.

Il tuo utente tipo avrà una determinata età, che non dev’essere per forza 32 anni che compie gli anni a maggio, ma una fascia di età tra 25 e 35 per esempio.

Questa persona avrà dei problemi ben specifici di cui parlerai nei tuoi articoli e a cui fornirai una soluzione.

Ad esempio, se io nei miei video invece di fare esempi che ti riguardano da vicino, quindi di psicologia e prendendo in esame quello che fai tu, ma parlassi di quello che si fa nei ristoranti….io non sto più parlando con gli psicologi, ma parlo con i ristoratori.

Ora, al di là del fatto di dire sì ok, razionalmente è diverso ed è chiaro che sia così.

No, il problema non è razionale, ma emotivo.

Perché se io mi occupo di stress da lavoro e mi metto a parlare di quanto tu, responsabile del locale della tua azienda, con le 10 ore che ti devi fare ogni giorno, uno stipendio che ok, è buono ma non è che sia sta gran cosa.

E quando torni a casa alla sera alle 10 dopo due ore e mezzo di straordinari non pagati, perché c’era una visita dei supervisori, che per giunta magari non è nemmeno andata tanto bene e ti hanno pure cazziato e quindi ci voleva qualcuno che controllasse il locale.

E arrivi a casa alle 10 e c’è tua moglie e tuo figlio che dormono con la pasta avanzata in frigorifero e magari mentre mangi apri instagram e vedi le storie dei tuoi amici perché magari era pure venerdì sera, che ti avevano pure invitato ma tu non sei potuto andare…

Cioè, chi legge dice, ammazza questa mi spia, mi legge nella mente, è vero che tristezza, sono proprio io!

Ed è questo che porta a galla tutta una serie di sentimenti ed emozioni che spingono l’utente ad agire.

Non a caso emozione significa spinta all’azione.

Ora, queste sono cose che molte aziende usano per farci compiere determinate azioni.

Comprare macchina nuova, cambiare telefono, il panino da mc donald’s eccetera.

C’è anche chi lo fa per insegnare alle persone a migliorare se stessi, ed è quello che puoi anzi devi fare anche tu.

In questo modo escludi altre persone?

Sì, ma non puoi parlare con tutti.

Il tuo discorso non ha la stessa potenza, quindi non entra in testa, non riesci a convincere e quindi stai parlando con nessuno.

Come dice sempre il mio amico Massimiliano Cavallo nei suoi corsi di public speaking non è importante quante cose dici, ma quante cose passano agli ascoltatori, delle cose che dici.

Perché sono quelle che si portano a casa.

Quindi, prendi un foglio e una penna, disegna il tipo di persona che rispecchia il tuo potenziale cliente tipo, scrivi un range di età che può avere, le sue abitudini di vita, i suoi hobby, il linguaggio che usa (perché come ho detto qui devi parlare come parla lui, non come parlate tra di voi psicologi, a meno che i tuoi clienti siano altri psicologi naturalmente), i suoi problemi e le soluzioni che gli puoi fornire.

Usando queste informazioni potrai scrivere degli articoli molto più interessanti per i tuoi followers.

Nel prossimo video parleremo delle tue credenze e come inserirle nei tuoi articoli.

Chi scrive?

Ciao, sono Damiano: non molto convenzionale, mancino e determinato, per cui quando mi metto in testa qualcosa spostatevi tutti.
E mi sono messo in testa che si può fare marketing etico, anche se non si è dei chiacchieroni, anche se non si è portati, anche se si è degli orsi super introversi e con scarse capacità relazionali, esattamente come lo ero (sono) io.
Tutto si può imparare, ne ho le prove e sono tutte in questo blog!

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